Frasi del film Seven


Le più belle e celebri frasi del film "Seven", film thriller del 1995 con Brad Pitt, Morgan Freeman e Kevin Spacey.

«I sette peccati capitali. Sette modi per morire.»
(Tagline del film)

Titolo Originale:
"Se7en" (1995)
Genere: Film thriller, drammatico, horror
Regia di: David Fincher
Protagonisti: Brad Pitt, Morgan Freeman, Kevin Spacey

Trama breve:
Due detectivi della omicidi stanno disperatamente cercando di rintracciare un sadico serial killer che seleziona le sue vittime in base ai sette peccati capitali. da una parte abbiamo un promettente ma ingenuo detective, dall'altra un veterano ormai prossimo a cedergli il posto. La loro collaborazione li porterà ad essere testimoni di orribili conseguenze, dal momento che a uno a uno le vittime vanno accumulandosi in rapida successione. Sono destinati a giungere verso un raccapricciante finale che nessuno dei due avrebbe potuto prevedere.
(Scheda completa)


Frasi celebri

Signore e signori, ho il piacere di presentarvi un omicidio. (David Mills)

Sul giornale di ieri è successo che c'è uno che porta a spasso il cane e viene aggredito, gli prendono orologio e portafogli, e mentre giace sul marciapiede inerme, l'aggressore gli pugnala entrambi gli occhi. (Det. Somerset)

È che non riesco a continuare a vivere in mezzo a gente che abbraccia e coltiva l'apatia come se questa fosse una... una virtù. [...] L'apatia è una soluzione, insomma è più facile stordirsi con qualche droga piuttosto che dover affrontare la vita; è più facile rubare quello che si vuole piuttosto che guadagnarselo. È più facile picchiare un figlio che educarlo. Diamine! L'amore costa, costa impegno, lavoro... (Det. Somerset)

Vi è più comodo etichettarmi come pazzo... (John Doe)

Non sei un Messia, sei un servizio giornalistico, sei una faccia su una t-shirt. (Det. Mills)

Che male c'è a provare piacere a svolgere il proprio lavoro, per quanto mi riguarda non posso negare che mi dia piacere ritorcere ogni peccato contro il peccatore. (John Doe)

Innocenti? Se è una battuta non fa ridere... un obeso, un disgustoso obeso che faticava a stare in piedi, un uomo che se lo incontri per la strada chiami a raccolta i tuoi amici per fartene gioco insieme a loro, un uomo la cui sola vista mentre stai pranzando ti faceva passare la voglia di mangiare... e dopo di lui l'avvocato, in cuor vostro dovreste ringraziarmi per averlo fatto, un uomo che aveva dedicato la sua vita al denaro, ai beni materiali, mentendo, con tutta la veemenza di cui era capace, dando così a volgari assassini e stupratori la libertà... una donna, così orribile dentro da non riuscire neanche a sopportare di vivere solo perché aveva perso la bellezza esteriore, un uomo spacciatore, uno spacciatore pederasta ad essere precisi, e non ci dimentichiamo di quell'altra infetta sgualdrina... solo in questo mondo di merda si possono definire innocenti persone come quelle e rimanere con la faccia seria. Ma questo è il punto, vediamo un peccato capitale ad ogni angolo di strada, in ogni abitazione... e lo tolleriamo, lo tolleriamo perché lo consideriamo comune, insignificante, lo tolleriamo mattina, pomeriggio e sera. Adesso basta però, servirò da esempio e ciò che ho fatto ora verrà prima decodificato, poi studiato ed infine seguito, per sempre. (John Doe)

Quando ho detto che ti ammiro dicevo sul serio. (John Doe)

Credo che l'invidia sia il mio peccato... (John Doe)

Trasformati in vendetta, David. Trasformati... in ira. (John Doe)

David, se tu ora lo ammazzi... avrà vinto. (Det. Somerset)

[Ultime parole] Oh, non lo sapeva... (John Doe)

Che assurde e ridicole marionette siamo, sgambettanti su un volgare palcoscenico, ci diletta soltanto ballare, scopare, senza pensieri, ignorando quello che siamo: niente. Non per questo siamo stati creati. (Det. Somerset leggendo il diario di John Doe)

Oggi stavo sulla metro e un tipo mi ha coinvolto in una conversazione, niente di impegnativo, la classica persona sola che ti parla del tempo. Ho cercato di essere simpatico e accomandante, ma mi faceva male la testa per la sua banalità. Non so neppure come sia accaduto esattamente, ma all'improvviso gli ho vomitato addosso, non gli ha fatto piacere e io non riuscivo a smettere di ridere. (Det. Somerset leggendo il diario di John Doe)

Non sono speciale. Non sono mai stato eccezionale. Questo sì, lo è. Quello che sto facendo, il mio lavoro. (John Doe)

Hemingway una volta ha scritto: «Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso.» Condivido la seconda parte. (Det. Somerset)



Dialoghi

  • William Somerset: Volevo farti una domanda quando ci siamo sentiti al telefono: perché qui?
    David Mills: Non la seguo, scusi.
    William Somerset: Tutti quegli sforzi per avere il trasferimento. È la prima domanda che mi è venuta in mente.
    David Mills: Forse è per le sue stesse ragioni, o almeno quelle che aveva prima di decidere di mollare, giusto?
    William Somerset: Ma se mi conosci appena...
    David Mills: Allora forse non ho capito la domanda.
    William Somerset: Eppure è semplice: hai fatto il diavolo a quattro per essere trasferito qui, non capisco perché ci tenessi in questo modo.
    David Mills: Soltanto per rendermi utile! E mi farebbe piacere se non cominciassimo prendendoci a calci nelle palle. Ma qui è lei che comanda, no tenente?
    William Somerset: Esatto. E voglio che ti limiti a osservare e ascoltare, chiaro?
    David Mills: Guardi che non facevo il custode ai grandi magazzini, sono nella omicidi da cinque anni.
    William Somerset: Non qui.
    David Mills: Questo è un altro discorso.
    William Somerset: Per i prossimi sette giorni, detective, questo altro discorso non te lo dimenticare.
  • William Somerset: L'assassino gli ha messo un secchio sotto e continuava a ingozzarlo, e se l'è presa anche con calma. Secondo il coroner può essere andato avanti per più di 12 ore. La gola della vittima era gonfia, forse per lo sforzo. Era decisamente al limite quando ha perso i sensi, l'assassino l'ha preso a calci ed è scoppiato.
    David Mills: Che sadico di merda, eh?
    William Somerset: Se vuoi ammazzare qualcuno gli spari, non ci perdi tanto tempo, è rischioso... a meno che l'atto in sé abbia un significato.
    Cap. Polizia: Ma dai, un figlio di puttana ha un conto in sospeso con un ciccione e lo tortura a morte. Punto e basta.
    William Somerset: Nei sacchetti della spesa c'erano due scontrini, come dire che l'assassino ha fermato l'operazione e ha fatto un secondo viaggio al supermercato.
    Cap. Polizia: E allora?
    David Mills: Non guardi me , il caso è suo, io stavo sotto la pioggia.
    William Somerset: Questo è soltanto l'inizio.
  • William Somerset: L'ho trovato appeso al muro, dietro al frigorifero, dove è stato ucciso l'obeso.
    Cap. Polizia: "Lunga ed impervia è la strada che dall'inferno si snoda verso la luce"
    William Somerset: È Milton, "Il paradiso perduto"
  • Tracy: Da quanto vivi in questa città?
    William Somerset: Da troppo.
  • David Mills: Quell'agente immobiliare, schifoso pezzo di merda... scusa, calma. Ci fa vedere la casa più di una volta, sembrava in gamba, era efficiente, a Tracy era simpatico, ma non mi spiegavo perché ci portasse qui per 5 minuti alla volta.
    Tracy Mills: L'abbiamo scoperto la prima notte...
    William Somerset: È una casa rilassante, con vibromassaggio incorporato... [Sorridendo]
  • William Somerset: Oramai nelle metropoli farsi gli affari propri è diventata una scienza. Nella prevenzione allo stupro è: mai gridare aiuto, ma sempre al fuoco. Nessuno risponde a una richiesta d'aiuto. Tu urla «al fuoco» e arrivano di corsa.
    David Mills: Che società di merda!
  • William Somerset: Eri convinto di quello che hai detto alla signora Gould, vero? Che prenderemo quel pazzo?
    David Mills: Sì.
    William Somerset: Vorrei poterla pensare ancora come te.
    David Mills: Perché, che cosa stiamo facendo se non questo?
    William Somerset: Raccogliamo i pezzi. Accumuliamo montagne di reperti, raduniamo fotografie, campioni... mettiamo tutto su carta. Annotiamo a che ora avvengono i fatti.
    David Mills: Nient'altro?
    William Somerset: Nient'altro. Sistemando tutto ordinatamente e archiviandolo per bene nella speranza che possano servire a qualche tribunale. Sono diamanti raccolti su un' isola deserta, da due naufraghi che aspettando soccorsi.
    David Mills: Stronzate.
    William Somerset: Perfino il più promettente indizio conduce solo ad altri indizi.... e così molti corpi da sotto terra gridano vendetta.
  • William Somerset: Perché non mi dici qual'è il vero problema?
    Tracy: [Con le lacrime agli occhi] David e io avremo un bambino.
    William Somerset: [Atterrito] Oh, Tracy.... non credo di essere proprio... la persona adatta a cui parlarne...
    Tracy: [Scoppia in lacrime] La odio questa città!
    William Somerset: .... Ho avuto un relazione tempo fa. Era praticamente un matrimonio. Lei rimase incinta. E parlo di molto.. tempo fa. Una mattina mi alzo come al solito e vado al lavoro. Uno dei tanti giorni, tutti uguali, se omettiamo il fatto che era il primo giorno dopo... la bella notizia. E ho provato... paura. Per la prima volta. Mi ricordo che pensavo "e ora chi me lo dà il coraggio di fare un figlio con quello che vedo in giro? Come si può crescere in un mondo come questo?". Le ho detto che non volevo che lo tenesse. E dopo qualche settimana... lei mi ha accontentato.
    Tracy: Io voglio avere dei figli.
    William Somerset: Quello che posso dirti è che io so, o meglio... sono più che convinto di aver preso la decisione giusta... ma non c'è giorno in terra che passi senza che io desideri di aver fatto una scelta diversa. Se scegli di non tenere il... bambino rimanga una tua decisione. Non dirgli mai che sei rimasta incinta. Ma se al contrario scegli di tenerlo... non perdere occasione per viziarlo e coccolarlo. Questo è il massimo del consiglio che posso darti, Tracy.
  • William Somerset: Il padrone di casa di Victor dice che trovava una busta con i contanti nella buca delle lettere il primo di ogni mese. Virgolette: "Nessuno ha mai avuto da reclamare sull'inquilino dell'appartamento 306, né ho mai ricevuto reclami da parte sua. È il miglior inquilino che abbia mai avuto". Chiuse virgolette.
    David Mills: Il sogno di ogni padrone di casa: un inquilino paralizzato e senza lingua!
    William Somerset: Che paga l'affitto puntualmente.
    David Mills: Questa attesa mi uccide!
    William Somerset: Fa parte del lavoro.
    David Mills: Perché non usciamo, eh? Perché rimaniamo seduti qui a marcire aspettando che quello squilibrato colpisca di nuovo?
    William Somerset: È riduttivo chiamarlo squilibrato, non commettere questo errore.
    David Mills: Per favore, è solo un pazzo! Scommetto che in questo preciso momento sta ballando con addosso la vestaglia della nonna, sì! Spalmandosi tutto di Nutella! Come la vedi?
    William Somerset: Non come te.
    David Mills: Ma la fortuna ha un limite.
    William Somerset: Non si affida alla fortuna. Siamo entrati in quell'appartamento dopo un anno esatto che aveva legato Victor a letto. Un anno quel giorno. È lui che l'ha voluto.
    David Mills: Non ne siamo sicuri.
    William Somerset: Oh sì, invece. Il biglietto che ha lasciato, queste parole erano per noi: "lunga ed impervia è la strada che dall'inferno si snoda verso la luce".
    David Mills: Vada affanculo. E allora?
    William Somerset: Fino ad adesso ha ragione. Che volontà di ferro: tenere un uomo immobilizzato un anno intero, staccargli una mano e usarla per lasciare delle impronte, introdurgli delle sonde nei genitali. Questo signore è metodico, esigente e quel che è peggio, paziente.
  • William Somerset: Sono ormai anni che l'FBI registra le uscite dei libri dalle biblioteche.
    David Mills: E multa i ritardatari?
    William Somerset: No, controlla che letture si fanno. Allora...
    David Mills: Cosa?
    William Somerset: i sono libri bollati. Libri sul nucleare per esempio. O Mein Kampf. Quindi se tu richiedi un libro bollato, la tua scheda bibliotecaria finisce all' FBI nei computer del governo.
    David Mills: Frena frena frena. Sicuro che è legale?
    William Somerset: Ah, legale, illegale…che termini obsoleti!
  • William Somerset: Questa storia non può avere un lieto fine, non è possibile.
    David Mills: Se lo arrestassimo sarebbe già un lieto fine.
    William Somerset: Se prendessimo John Doe, e uscisse fuori che è il Diavolo, o meglio ancora Satana in persona, questo appagherebbe le nostre aspettative ma... non è il Diavolo. È un essere umano.
    David Mills: Umano? Tu fai della filosofia, mi dici queste cose, queste... guarda che se lo fai per prepararmi ad affrontare una sconfitta, grazie ma...
    William Somerset: Ma tu vuoi diventare un eroe... vuoi diventare un campione... guarda che la gente non vuole campioni, vuole mangiare cheeseburger, giocare al lotto e guardare la televisione.
    David Mills: Ehi, come ci sei diventato così? Vorrei saperlo.
    William Somerset: Non ci si diventa da un giorno all'altro...
    David Mills: Vai avanti.
    William Somerset: È che non riesco a continuare a vivere in mezzo a gente che abbraccia e coltiva l'apatia come se questa fosse una.. una virtù.
    David Mills: Non sei diverso, non sei migliore.
    William Somerset: Non credo di essere né meglio né peggio, per niente. Anzi, io lo capisco, lo capisco totalmente. L'apatia è una soluzione, insomma è più facile stordirsi con qualche droga piuttosto che dover affrontare la vita; è più facile rubare quello che si vuole piuttosto che guadagnarselo. È più facile picchiare un figlio che educarlo. Diamine! L'amore costa, costa impegno, lavoro..
    David Mills: Si parla di gente che è mentalmente disturbata qui, si parla di gente che è mentalmente fuori di testa qui...
    William Somerset: No, no qui purtroppo si parla della nostra vita quotidiana... poi tu guarda che non te lo puoi permettere di essere così ingenuo!
    David Mills: Vaffanculo, dài! Sai? Dovresti sentirti quando parli, davvero. Tu... tu dici: "Il problema principale è che la gente se ne frega... "
    William Somerset: [Annuisce]
    David Mills: "... E allora io, me ne frego della gente!". Capisci che non ha senso? Lo capisci?
    William Somerset: Ah... Tu non te ne freghi?
    David Mills: Giusta domanda! Io mai!
    William Somerset: Allora tu cambierai il mondo.
    David Mills: Non scherzare. Il punto è che, è che... io non credo che tu molli perché sei convinto delle cose che dici. No, no... Credo che tu te ne voglia convincere, perché molli. Tu vuoi che ti dia ragione, tu vuoi sentirmi dire: "Sì, sì... sì! Quant'è vero! Qui è tutto un casino, questo è un mondo di merda, dovremmo tutti andare a vivere in una foresta sugli alberi. E invece no! Io questo non te lo dico. Io non ti do ragione. Non sono d'accordo. Neanche volendolo!
  • [ I due Detective non si accorgono di John Doe]
    John Doe: Detective...
    William Somerset: Non vedo l'ora che finisca.
    John Doe: Detective?
    David Mills: Cosi potrai mollare...
    John Doe: DETECTIVE! ...credo che stia cercando me!
  • [Nel bagno, mentre si stanno depilando il petto]
    William Somerset: Se la testa di John Doe si aprisse e ne uscisse un Disco Volante, non meravigliarti...
    David Mills: ...va bene... ma se mi scappa il rasoio e mi taglio via un capezzolo... l'assicurazione me lo ripaga?
    William Somerset: Non lo so, forse. Se tu fossi così uomo da far la denuncia te lo ripagherei io, di tasca mia.
  • [Det. Somerset guarda un corpo sul ciglio della strada]
    David Mills: Che cosa c'è?
    William Somerset: Un cane morto.
    John Doe: Io non sono stato.

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