Frasi del film Lights Out - Terrore nel buio


Le più belle e celebri frasi del film "Lights Out - Terrore nel buio", film horror del 2016 con Teresa Palmer e Maria Bello.

«Hai ragione ad avere paura del buio.»
(Frase celebre del film)

Titolo Originale:
"Lights Out" (2016)
Genere: Film thriller, horror
Regia di: David F. Sandberg
Protagonisti: Teresa Palmer, Maria Bello

Trama breve: 
Un uomo viene ucciso da un'entità soprannaturale che agisce nel buio. Quando suo figlio, il piccolo Martin, è spaventato dalla stessa creatura, vede la madre Sophie parlare con un amico immaginario chiamato Diana nella sua buia camera. Per la paura Martin non riesce più a prendere sonno la notte, così la sorella maggiore, Rebecca, che vive da sola viene convocata dall'assistente sociale. Lei porta Martin nella sua casa sapendo che quel che gli è accaduto è vero in quanto anche lei in passato ha incontrato questa strana creatura. Intanto Rebecca e il suo fidanzato Bret indagano sul legame che vi è tra Sophie e Diana... fino a quando non arrivano a una inquietante rivelazione sul loro passato.
(Scheda completa)


Frasi celebri

Se la mamma è pazza, significa che lo siamo anche noi? (Martin)

Ogni volta che spengo le luci c'è questa... donna... nascosta nell'ombra. (Martin)

Ognuno di noi è perseguitato da questa cosa. (Rebecca)

Molto tempo fa avevo un'amica, Diana. Le è successa una cosa molto brutta... (Sophie)

Tutti hanno paura del buio e di questo lei si nutre. (Sophie)

Sta lontana... sta lontana Rebecca... non mi separerete di nuovo da lei. (Diana)

Ti voglio dire una cosa che nessuno ha mai detto a me, io ti credo. (Rebecca)

Non le piace la luce. (Martin)

A quanto pare tuo padre stava facendo molte ricerche sul passato della mamma e su quello di Diana. Diana era stata trovata in un seminterrato, rinchiusa lì dentro quando aveva tredici anni. Sua padre si era tolto la vita, lei aveva una malattia della pelle molto rara. Giravano strane storie su di lei, dicevano che era malvagia e anche che poteva entrare nella testa delle persone per cambiarle. (Rebecca)

Ma se è morta come può farci questo? (Martin)



Dialoghi

  • Martin: Rebecca... Moriremo?!
    Rebecca: No! Ci serve più luce.
  • Martin: Mamma...
    Sophie: Hei, Martin. Che succede? Ti abbiamo svegliato?
    Martin: Come?!
  • Rebecca: Mamma, noi restiamo qui stanotte. Ti voglio bene. [Parlandole fuori dalla camera con la porta chiusa]
    Sophie: [Apre la porta] Volete restare?
    Rebecca: Sì.
    Sophie: Bene. Va bene... Grazie. [L'abbraccia e le mette in mano un bigliettino accartocciato, poi chiude la porta della camera]
    Rebecca: [Legge il bigliettino] Ho bisogno di aiuto.
  • Dottore: [sulla registrazione] Paziente 283, 6 ottobre 1984. La paziente soffre di una rara malattia della pelle che si manifesta sotto a un'acuta sensibilità alla luce. Il soggiorno della paziente qui è stato molto problematico. In passato ha avuto manifestazioni di violenza e ultimamente è ossessionata da una delle pazienti dell'ala di elio-terapia, una ragazzina di nome Sophie.
    Diana: Lei è mia amica.
    Dottore: E allora perché le hai fatto del male?
    Diana: Perché stava guarendo.
  • Rebecca: Un'amica? Stiamo parlando di una persona morta!
    Sophie: Oh tesoro, i fantasmi non sono reali.
    Rebecca: Allora lei cos'è?
  • Rebecca: [su Martin] Martin mi ha chiesto di andare a dormire da lui stanotte. Lo sai che sto facendo per lui.
    Bret: Proprio come sto facendo questo per voi.

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