Frasi del film Fight Club


Le più belle e celebri frasi del film "Fight Club", film drammatico del 1999 con Edward Norton e Brad Pitt.

«Combatti per sapere chi sei.»
(Tagline del film)

Titolo Originale:
"Fight Club" (1999)
Genere: Film drammatico
Regia di: David Fincher
Protagonisti: Edward Norton, Brad Pitt, Helena Bonham Carter

Trama breve:  Un uomo che ha un lavoro normale in una grande azienda, è il classico tipo di persona frustrata dalla routine: schiavo del consumismo, depresso, insonne, ansioso... La sua vita procede nella noia quotidiana e, trova un po' di sollievo frequentando gruppi gruppi d'ascolto per persone affette da mali incurabili. Le cose cambiano quando incontra una persona che è esattamente chi vuole essere, dopo quest'incontro che segna un profondo cambiamento nella sua vita, i due diventano amici e creano un club lotta (il Fight Club) che si evolverà in qualcosa di molto più grande, che nemmeno loro avrebbero mai immaginato.
(Scheda completa)


Frasi celebri

Con l'insonnia nulla è reale. Tutto è lontano. Tutto è una copia di una copia di una copia. L'insonnia ti distanzia da ogni cosa, tu non puoi toccare niente e niente può toccare te. (Protagonista) [voce fuori campo]

Quando l'esplorazione nello spazio s'intensificherà saranno le società a dare il nome a tutto; la sfera stellare IBM, la galassia Microsoft, il pianeta Starbucks... (Protagonista) [voce fuori campo]

Come tanti altri anch'io ero diventato schiavo della tendenza al nido IKEA. [...] Se vedevo qualcosa di ingegnoso come un tavolinetto a forma di ying yang dovevo averlo. Il componibile personale per ufficio della Klipsk, la cyclette della Hovetrekke, il divano Ohamshab a strisce verdi della Strinne, perfino le lampade Ryslampa fatte di carta non candeggiata per un ambiente rilassante. Sfogliavo quei cataloghi e mi domandavo "quale tipo di salotto mi caratterizza come persona?". Avevo tutto. Anche i piatti di vetro con piccole bolle e imperfezioni, prova che erano stati realizzati da onesti semplici operosi indigeni artigiani di... Dunque... Una volta leggevamo pornografia, ora siamo passati ad arredomania. (Protagonista) [voce fuori campo]

Estranei con questa sincerità mi fanno sentire uno strofinaccio. (Protagonista) [voce fuori campo]

E poi è successo qualcosa, mi lasciai andare perduto nell'oblio... oscuro, silenzioso, completo. Trovai la libertà, perdere ogni speranza era la libertà. (Protagonista) [voce fuori campo]

Ogni sera morivo e ogni sera nascevo di nuovo, resuscitato. (Protagonista) [voce fuori campo]

Quella tizia, Marla Singer, non aveva il cancro ai testicoli. Era una bugiarda, non aveva neanche l'ombra di una malattia. (Protagonista) [voce fuori campo]

Quando soffri di insonnia non sei mai realmente addormentato e non sei mai realmente sveglio. (Protagonista) [voce fuori campo]

Chloe somigliava allo scheletro di Meryl Streep che se ne va in giro per una festa sorridendo, estremamente gentile con tutti. (Protagonista) [voce fuori campo]

Se avessi un tumore lo chiamerei Marla. Marla: il taglietto sul tuo palato che si rimarginerebbe se la smettessi di stuzzicarlo con la lingua, ma non puoi. (Protagonista) [voce fuori campo]

Nella filosofia tibetana, nell'interpretazione di Sylvia Plath lo so che stiamo tutti morendo, giusto? Ma tu non stai morendo come sta morendo Chloe. (Protagonista) [a Marla]

Fu così che conobbi Marla Singer. La sua filosofia di vita era che poteva morire da un momento all'altro. La tragedia, diceva, era che non succedeva. (Protagonista) [voce fuori campo]

Ti svegli all'aeroporto di Seattle, di San Francisco, di Los Angeles, all'aeroporto di Chicago, di Dallas, di Baltimora, Pacifico, Montagne Rocciose, Midwest. Perdi un'ora, guadagni un'ora. Questa è la tua vita e sta finendo un minuto alla volta. Ti svegli all'Air Harbor International. Se ti svegliassi a un'ora diversa in un posto diverso, ti sveglieresti come una persona diversa? (Protagonista) [voce fuori campo]

Ovunque viaggio una vita minuscola: porzione singola di zucchero, porzione singola di latte, panetto singolo di burro, il kit hobby cordon bleu al microonde, shampoo e balsamo in un unico prodotto, campioncini di collutorio, saponettine. Le persone che incontro a ogni volo sono i miei amici porzione singola. Tra il decollo e l'atterraggio passiamo del tempo insieme, ci spetta solo quello. (Protagonista) [voce fuori campo]

In un arco di tempo abbastanza lungo l'indice di sopravvivenza scende a zero. (Protagonista) [voce fuori campo]

Ogni volta che l'aereo s'inclinava troppo bruscamente al decollo o all'atterraggio speravo in uno schianto, in una collisione a mezz'aria, qualunque cosa. L'assicurazione paga il triplo se muori durante un viaggio di lavoro.(Protagonista) [voce fuori campo]

Istruzioni per il portello [dell'aereo] a 30 mila piedi. Illusione della sicurezza. (Tyler)

Ora una questione d'etichetta: mentre passo le do il culo o il pacco? (Tyler) [alzandosi dal sedile lato finestrino dell'aereo]

Il mio appartamento era al quindicesimo piano di un casellario per vedove e giovani professionisti. Le pareti erano in cemento armato, importante quando la vicina perde l'apparecchio acustico e guarda i quiz in TV a tutto volume. Oppure quando un'eruzione vulcanica di detriti, che una volta erano mobili ed effetti personali, esplode dalla tua parete finestra e finisce fiammeggiante nella notte. Immagino che certe cose accadano. (Protagonista) [voce fuori campo]

Che imbarazzo! Una casa piena di condimenti e niente cibo. (Protagonista) [voce fuori campo]

Più tardi la polizia mi avrebbe informato che forse si era spenta la fiamma pilota, facendo uscire un filo di gas. Quel gas si sarebbe sparso nell'appartamento, lentamente, per giorni e giorni. Poi sarebbe scattato il compressore del frigorifero. (Protagonista) [voce fuori campo]

Be', amico, poteva andarti peggio. Una donna poteva tagliarti il pene mentre dormivi e buttarlo via da una macchina in corsa. (Tyler)

Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler)

Quanto sai di te stesso se non ti sei mai battuto? Non voglio morire senza cicatrici. Perciò picchiami se no perdo il coraggio. (Tyler)

Non so come avesse fatto a trovare quella casa, ma disse che ci stava da un anno. sembrava che stesse aspettando di essere demolita. Quasi tutte le finestre erano sbarrate da assi; non c'era serratura alla porta da quando la polizia o chi altro l'aveva sfondata, le scale stavano per crollare. Non sapevo se era il proprietario o un abusivo. In nessun caso sarei rimasto sorpreso. [...] Che buco di merda. Non funzionava niente, accendere una luce significava che ne saltava un'altra. Non c'erano vicini, solo dei magazzini e una cartiera. Quel vapore odor di scoreggia, quei trucioli odor di gabbia di criceto. (Protagonista) [voce fuori campo]

Dopo la lotta ogni altra cosa nella tua vita si abbassava di volume. Potevi affrontare tutto. (Protagonista) [voce fuori campo]

Avrei dovuto cercarmi un nuovo appartamento. Avrei dovuto discutere con la mia assicurazione. Avrei dovuto essere distrutto per le mie belle cazzatine andate a fuoco. E invece niente. (Protagonista) [voce fuori campo]

Il lunedì mattina non facevo che pensare alla settimana seguente. (Protagonista) [voce fuori campo]

Puoi ingoiare mezzo litro di sangue prima di vomitare. (Protagonista) [voce fuori campo]

Era davanti agli occhi di tutti, Tyler e io l'avevamo solo reso visibile. Era sulla punta della lingua di tutti, Tyler e io gli avevamo solo dato un nome. (Protagonista) [voce fuori campo]

Signori, benvenuti al Fight Club. Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club. Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club. Terza regola del Fight Club: se qualcuno grida "basta", si accascia, è spompato, fine del combattimento. Quarta regola: si combatte solo due per volta. Quinta regola: un combattimento alla volta, ragazzi. Sesta regola: niente camicia, niente scarpe. Settima regola: i combattimenti durano per tutto il tempo necessario. Ottava ed ultima regola: se questa è la vostra prima sera al Fight Club... dovete combattere! (Tyler)

Ricky, un ragazzo del mio ufficio, non ricordava se avevi ordinato inchiostro blu o nero. Ma fu un dio per dieci minuti quando castigò il cameriere di un ristorante a portar via. A volte sentivi solo il sordo rumore dei pugni al di sopra delle grida, o il soffocamento bagnaticcio quando qualcuno spruzzava sangue. Da nessun'altra parte ti sentivi vivo come lì. Ma il Fight Club esiste solo nelle ore tra l'inizio del Fight Club e la fine del Fight Club. Anche potendo dire a uno che aveva fatto un bel combattimento non avrei parlato con lo stesso uomo. Chi eri nel Fight Club non corrispondeva a chi eri nel resto del mondo. (Protagonista) [voce fuori campo]

Mi facevano pena quei ragazzi ammassati nelle palestre che cercavano di somigliare a quello che gli dicevano Calvin Klein o Tommy Hilfiger. (Protagonista) [voce fuori campo]

L'automiglioramento è masturbazione, invece l'autodistruzione... (Tyler)

Nel Fight Club non era questione di vincere o perdere, non era questione di parole. Quelle grida isteriche erano raptus estatici come quelli in una chiesa pentecostale. Quando il combattimento era finito niente era risolto, ma niente importava. Alla fine tutti ci sentivamo salvi. (Protagonista) [voce fuori campo]

A volte Tyler parlava per me. (Protagonista) [voce fuori campo]

Prepararsi ad evacuare l'anima. Dieci... Nove... Otto... Sette... Sei... Cinque... Quattro... Tre... (Marla)

Sono il dotto biliare di Jack. [...] Mettimi una pistola alla testa e dipingi le pareti con le mie cervella. (Protagonista) [voce fuori campo]

È un predatore che si finge animale domestico. (Tyler) [parlando di Marla]

Oh, mio Dio! Era dalle elementari che nessuno mi scopava così! (Marla) [a Tyler]

A Marla non serve un amante, le serve un assistente sociale. (Protagonista)

Diventai il caldo, piccolo centro del mondo. Ero il maestro Zen. (Protagonista) [voce fuori campo]

Le api se ne vanno | Il fuco vola via | La regina è schiava. (Protagonista) [voce fuori campo; leggendo una poesia haiku]

Sono il sudore freddo di Jack. (Protagonista) [voce fuori campo]

Diglielo, il liberatore che ha distrutto la mia proprietà ha riallineato le mie percezioni. (Tyler) [al Protagonista]

Respingo i principi base della civiltà, soprattutto l'importanza dei beni materiali. (Tyler)

Se non trombavano, Tyler e Marla non erano mai nella stessa stanza. I miei genitori fecero la stessa sceneggiata per anni. (Protagonista) [voce fuori campo]

Il preservativo è la scarpetta di vetro della nostra generazione. Te ne infili uno quando incontri una sconosciuta, poi ci balli tutta la notte e dopo butti via. Il preservativo intendo, non la sconosciuta. (Marla)

Infilarti le piume nel culo non fa di te una gallina. (Tyler)

Era magnifico, stavamo rivendendo alle donne ricche i loro culi ciccioni. (Protagonista) [voce fuori campo]

Sai niente del tizio che ha inventato questa cosa? [...] Si mormora che sia nato in un manicomio statale e che dorma solo un'ora per notte. È un grande uomo. (Bob) [al protagonista]

Il Fight Club era il regalo mio e di Tyler. Il nostro regalo al mondo. (Protagonista) [voce fuori campo]

Vedo nel Fight Club gli uomini più forti e intelligenti mai esistiti. Vedo tutto questo potenziale. E lo vedo sprecato. Porca puttana, un'intera generazione che pompa benzina, serve ai tavoli, o schiavi coi colletti bianchi. La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la grande guerra né la grande depressione. La nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock star. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene! (Tyler)

Sono la totale mancanza di sorpresa di Jack. (Protagonista)

Sono la vendetta sghignazzante di Jack. (Protagonista) [voce fuori campo]

Nessuno era il perno del Fight Club, tranne i due uomini che si battevano. (Protagonista) [voce fuori campo]

Tyler era coinvolto in una causa civile intentata dall'Hotel Pressman per il tasso di urina nel loro brodo. (Protagonista) [voce fuori campo]

Sono la vita sprecata di Tyler. (Protagonista) [voce fuori campo]

Lo sapevi? Puoi usare vecchio olio di motore per fertilizzare il tuo prato. (Manifesto pubblicitario della Environmental Protection Agency) [Modificato dai membri del Fight Club]

Did you know? You can use old motor oil to fertilize your lawn.

Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo! (Tyler)

Se l'aspirante è giovane digli che è troppo giovane. Vecchio, troppo vecchio. Grasso, troppo grasso. [...] Se però aspetta per tre giorni senza mangiare, dormire o essere incoraggiato allora può entrare e cominciare l'addestramento. (Tyler)

Prima o poi diventavamo tutti ciò che voleva Tyler. (Protagonista) [voce fuori campo]

[A Bob] Cazzo, sei troppo vecchio, ciccione! [a Faccia d'Angelo] E tu... cazzo, sei troppo... biondo! (Ricky)

Sentite, balordi, non siete speciali, non siete un pezzo bello, unico e raro. Siete materia organica che si decompone come ogni altra cosa. [...] Siamo la canticchiante e danzante merda del mondo. Facciamo tutti parte dello stesso mucchio di letame. (Tyler)

Quelli a cui dai la caccia sono le persone da cui dipendi, noi cuciniamo i tuoi pasti, togliamo la tua immondizia, colleghiamo le tue telefonate, guidiamo le tue ambulanze, ti sorvegliamo mentre stai dormendo. Non fare lo stronzo con noi! (Tyler) [al commissario di polizia Jacobs]

Io sono l'ardente senso del rifiuto di Jack. (Protagonista) [voce fuori campo]

La prima regola del progetto Mayhem è: non si fanno domande. (Ricky e Mechanic)

Non avevo mai avuto un incidente automobilistico. Doveva essere così che si sentiva tutta quella gente prima che la archiviassi come statistica nei miei rapporti. (Protagonista) [voce fuori campo]

Abbiamo avuto un'esperienza di quasi vita! (Tyler) [parlando dell'incidente stradale]

Nel mondo che vedo uno si muove con gli alci, tra le umide foreste dei canyon intorno alle rovine del Rockefeller Center. Indosserà abiti di pelle che gli dureranno per tutta la vita. Si arrampicherà per le liane che avvolgono la Sears Tower. E quando guarderà giù vedrà minuscole figure che pestano granturco e posano strisce di carne di cervo sulla carreggiata vuota di qualche superstrada abbandonata. (Tyler)

Sono il cuore spezzato di Tyler. (Protagonista) [voce fuori campo]

La seconda regola è: non si fanno domande. (Protagonista) [voce fuori campo]

Stavo dormendo? Avevo dormito? Tyler è il mio brutto sogno e io il suo. (Protagonista) [voce fuori campo]

Vivevo in uno stato di perpetuo déjà vu. Ovunque andassi mi sembrava di esserci già stato. Era come seguire un uomo invisibile. (Protagonista) [voce fuori campo]

Mi scopi e mi snobbi. Mi ami e mi odi. Mi mostri il tuo lato sensibile e poi ti trasformi in un vero stronzo. È una descrizione accurata del nostro rapporto, Tyler? (Marla)

Le persone parlano con se stesse e vedono se stesse come vorrebbero essere. Non hanno il coraggio che hai tu di lasciarsi trasportare. (Tyler)

A poco a poco... Ti stai lasciando diventare... Tyler Durden! (Tyler)

Sono andato a letto sempre più presto ogni sera, mi sono svegliato sempre più tardi. Sono stato Tyler sempre più a lungo. (Protagonista) [voce fuori campo]

Tyler... sei quanto di peggio mi sia mai capitato. (Marla)

Cominciai a correre. Finché i muscoli non mi bruciarono e le vene non pomparono acido da batteria. Poi continuai a correre. (Protagonista) [voce fuori campo]



Dialoghi

  • Protagonista [voce fuori campo]: La gente mi chiede sempre se conosco Tyler Durden.
    Tyler [puntando la pistola in bocca al protagonista]: Tre minuti, ci siamo. Punto zero. Vuoi dire qualcosa, per immortalare l'occasione? [il protagonista, prova a dire qualcosa]
    Protagonista [voce fuori campo]: Con la canna di una pistola in bocca ti esprimi solo a vocali. [Tyler Durden toglie la canna della pistola dalle bocca del protagonista]
    Protagonista: Non riesco a pensare a niente.
    Protagonista [voce fuori campo]: Per un istante dimentico completamente il piano di demolizione controllata da Tyler, e mi domando se quella pistola è pulita.
    Tyler: Ora la cosa si fa eccitante.
    Protagonista [voce fuori campo]: Il vecchio detto "uno ferisce sempre la persona amata", eh, vale anche al contrario! Abbiamo posti in prima fila per questo spettacolo di distruzione di massa. Il comitato demolizione del progetto Mayhem ha avvolto i pilastri portanti di una dozzina di edifici con esplosivo al plastico. Tra due minuti le cariche principali innescheranno quelle nelle fondamenta e diversi isolati saranno ridotti a un cumulo di macerie. Io questo lo so perché lo sa Tyler.
    Tyler: Due e mezzo... pensa a tutto quello che abbiamo concluso.
    Protagonista [voce fuori campo]: E all'improvviso mi rendo conto che tutto questo: la pistola, le bombe, la rivoluzione... ha qualcosa a che fare con una ragazza di nome Marla Singer.
  • Protagonista [cercando di farsi prescrivere medicinali per l'insonnia]: Ehi, andiamo, sto soffrendo...
    Dottore: Vuole vedere la sofferenza? Vada alla chiesa metodista il martedì sera. Veda quelli con il cancro ai testicoli. Quella è sofferenza.
  • Protagonista: Perché lo fai?
    Marla: Costa meno di un cinema e il caffè è gratis.
  • Protagonista: Quando la gente pensa che stai morendo allora ti ascolta veramente invece di...
    Marla: Invece di aspettare il suo turno per parlare?
    Protagonista: Sì... sì.
  • Tyler: Sa perché mettono le maschere d'ossigeno sull'aereo?
    Protagonista: Per poter respirare.
    Tyler: L'ossigeno ti fa sballare. In un'emergenza catastrofica, uno fa grandi respiri di paura. A un tratto diventi euforico, docile. Accetti il tuo destino.
  • Protagonista: Lei che fa?
    Tyler: Come sarebbe?
    Protagonista: Cosa fa per vivere.
    Tyler: Perché, per far finta che le interessa? [il protagonista ride] D'accordo. C'è una distorta disperazione nella sua risata.
    Protagonista: Abbiamo la stessa identica valigetta.
    Tyler: Sapone.
    Protagonista: Come?
    Tyler: Io produco e vendo sapone. Un metro di misura della civiltà.
    Protagonista [voce fuori campo]: Fu così che conobbi... [leggendo il biglietto da visita] Tyler Durden.
    Tyler: Lo sa che mescolando parti uguali di benzina e succo d'arancia congelato si può fare il napalm?
    Protagonista: No, questo non lo sapevo. È vero?
    Tyler: Verissimo. Si può fare ogni tipo di esplosivo usando semplici articoli casalinghi.
    Protagonista: Sul serio?
    Tyler: Se uno ha l'inclinazione.
    Protagonista: Tyler, lei è finora l'amico porzione singola più interessante che abbia conosciuto. Io ho questa idea: sull'aereo tutto è porzione singola, anche le persone.
    Tyler: Ah, ho capito. È molto acuto.
    Protagonista: Ah. Grazie.
    Tyler: E le dà soddisfazione?
    Protagonista: Cosa?
    Tyler: Essere acuto.
    Protagonista: Tanta.
    Tyler: Continui pure allora... continui pure.
  • Protagonista [riferendosi alla valigia]: Ma... ticchettava?
    Impiegato: I lanciatori non si curano del ticchettio, le bombe moderne non ce l'hanno.
    Protagonista: Scusi... "i lanciatori"?
    Impiegato: Chi prende i bagagli. Ma quando una valigia sta vibrando... i lanciatori devono chiamare la polizia.
    Protagonista: La mia valigia stava vibrando?
    Impiegato: Nove volte su dieci è un rasoio elettrico, ma... di tanto in tanto è... un dildo, un vibratore. Ovviamente è politica della compagnia non specificare mai l'appartenenza nel caso di un dildo. Dobbiamo usare l'articolo indefinito un dildo, mai... il suo... dildo.
  • Tyler: Sai cos'è un piumino?
    Protagonista: Una trapunta.
    Tyler: Una coperta, solo una coperta. Perché due come te e me sanno cos'è un piumino? È essenziale alla nostra sopravvivenza nel senso cacciatore raccoglitore? No, allora cosa siamo?
    Protagonista: Siamo... Che so? Siamo consumatori?
    Tyler: Esatto, siamo consumatori. Siamo i sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona. Omicidi, crimini, povertà. Queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con cinquecento canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra...
    Protagonista: L'arredatrice.
    Tyler: Poche calorie.
    Protagonista: Martha Stewart.
    Tyler: Fanculo Martha Stewart! Martha sta lucidando le maniglie sul Titanic. Va tutto a fondo, bello. Perciò vaffanculo tu e il tuo divanetto a strisce verdi Ohamshab della Strinne. Io dico: non essere mai completo. Io dico: smettila di essere perfetto. E io dico: dai, evolviamoci, le cose vadano come devono andare. Per me, eh. Forse potrei sbagliarmi. Forse è una terribile tragedia.
  • Protagonista: Posso stare a casa tua?
    Tyler: Sì.
    Protagonista: Grazie.
    Tyler: Ma devi farmi un favore.
    Protagonista: Sì, certo.
    Tyler: Colpiscimi più forte che puoi.
  • Protagonista: Vi racconto qualcosa di Tyler Durden. [rompendo la quarta parete] Era un tipo notturno: mentre noi dormivamo, lui lavorava. Proiezionista a orario ridotto. Vedete, un film non sta tutto su un'unica bobina, ce ne sono diverse; perciò dev'esserci qualcuno per cambiare il proiettore nel momento esatto in cui finisce una bobina e ne comincia un'altra. Se ci fate caso appaiono dei puntini sul lato destro dello schermo.
    Tyler: Nell'ambiente le chiamiamo "bruciature di sigarette".
    Protagonista: È il segnale che la bobina sta finendo. Lui cambia proiettore, il film continua a scorrere, e nessuno del pubblico si accorge di niente.
    Tyler: Perché uno farebbe questo lavoro di merda?
    Protagonista: Perché gli permette altre interessanti opportunità.
    Tyler: Come montare un'inquadratura pornografica in un film per famiglie.
    Protagonista: Così, quando il gatto gradasso e il cane coraggioso doppiati da voci famose si incontrano per la prima volta nel rullo tre, potrete avere un flash del contributo di Tyler al film.
    Protagonista: Nessuno sa di averlo visto, ma l'hanno visto.
    Tyler: Un gran bel cazzo.
    Protagonista: Più rapido di un battito di ali di un colibrì.
    [al Pressman Hotel]
    Protagonista: Tyler inoltre faceva a volte il cameriere per banchetti nel lussuoso Pressman Hotel. Era il guerrigliero terrorista dell'industria della ristorazione.
    Tyler: Non guardare. Non posso farla se guardi...
    Protagonista: A parte insaporire il brodo d'aragosta, scoreggiava sulle meringhe, starnutiva sul tortino di indivia e, sulla zuppa alla crema di funghi...
    Tyler: Eh, avanti, diglielo.
    Protagonista: L'avete capito.
  • Tyler: Che leggi?
    Protagonista: Sta' a sentire, è un articolo scritto da un organo del corpo in prima persona. "Sono il midollo allungato di Jack, senza di me Jack non regolerebbe il cuore, la pressione del sangue e la respirazione". C'è tutta una serie di queste cose. "Siamo i capezzoli di Jean...", "Sono il colon di Jack...".
    Tyler: Sì, mi becco il cancro e ammazzo Jack!
  • Protagonista: Io non conosco mio padre. Insomma, lo conosco, ma se n'è andato via quando avevo sei anni. Ha sposato un'altra donna, ha avuto altri figli. Lo fa ogni sei anni: va in una nuova città e mette su una nuova famiglia.
    Tyler: Il cazzone ha aumentato le filiali! Il mio non ha fatto l'università, perciò era essenziale che ci andassi io.
    Protagonista: Questa non mi è nuova.
    Tyler: Così mi laureo, gli faccio un'interurbana e gli dico: "Papà, e adesso"? E lui: "Trovati un lavoro!".
    Protagonista: Stessa cosa!
    Tyler: A venticinque anni faccio la mia telefonata annuale e dico: "Papà, e adesso?" E lui: "Non lo so, vedi di sposarti!".
    Protagonista: Sì, come a me... Uno non può sposarsi... Ho trent'anni, sono piccolo.
    Tyler: Siamo una generazione di uomini cresciuti dalle donne. Mi chiedo se un'altra donna è veramente la risposta che ci serve.
  • Protagonista: Tra quelli famosi con chi ti batteresti?
    Tyler: Vivi o morti?
    Protagonista: Non importa. Allora, chi?
    Tyler: Hemingway. Tu?
    Protagonista: William Shatner, il capitano Kirk di Star Trek.
  • Tyler: Personaggio storico [con cui ti batteresti]?
    Protagonista: Mi batterei con Gandhi.
    Tyler: Ottima risposta!
    Protagonista: Sentiamo e tu?
    Tyler: Lincoln.
    Protagonista: Lincoln?
    Tyler: Ah-ah. Alto, braccia lunghe... I magri si battono fino a spappolarsi.
    Protagonista [si toglie un dente che dondola]: Cazzo!
    Tyler: Eh, anche la Monna Lisa cade a pezzi.
  • Marla [al telefono]: Ho lo stomaco pieno di Xanax. Ho preso quelle rimaste nella bottiglietta, ma mi sa che erano troppe.
    Protagonista [voce fuori campo]: Andare a guardare Marla Singer che barcolla qua e là nella sua topaia...
    Marla: Ma questo non è un vero e proprio suicidio, probabilmente è una cosa tipo un grido d'aiuto.
    Protagonista [voce fuori campo]: Si poteva andare avanti per ore.
    Protagonista: Perciò resti a casa allora.
    Marla: Vuoi aspettare? E sentirmi descrivere la morte? Vuoi ascoltare? Vedere se il mio spirito sa usare il telefono? Hai mai sentito il rantolo della morte?
  • Protagonista [credendo di parlare con Tyler]: Non crederai mai al sogno che ho fatto stanotte.
    Marla: Io non riesco a credere a niente di quello che è successo stanotte!
  • Tyler: Senti, non posso lasciare che tu le parli di me.
    Protagonista: Perché le dovrei parlare?
    Tyler: Se dici qualcosa di me o di quello che succede in questa casa a lei o a qualcun'altro abbiamo chiuso. Promettimelo.
    Protagonista: D'accordo.
    Tyler: Lo prometti?
    Protagonista: Sì, lo prometto.
    Tyler: Promettilo.
    Protagonista: Te l'ho appena promesso. Che cosa?
    Tyler: L'hai promesso tre volte!
  • Richard Chesler: È sangue tuo quello?
    Protagonista: In parte sì.
  • Tyler: Mentre si tratta il grasso il sego sale in superficie. Come nei boy scout.
    Protagonista: È difficile immaginarti nei boy scout.
    Tyler: Continua a girare. Induritosi il sego puoi scremare uno strato di glicerina. Se aggiungi acido nitrico ottieni nitroglicerina, se aggiungi nitrato di sodio e un po' di segatura ottieni dinamite. Se il sapone è abbastanza puoi far saltare in aria tutto.
    Protagonista: Era pieno di informazioni utili.
    Tyler: Ora, gli antichi scoprirono che i loro indumenti erano più puliti se lavati in un certo punto del fiume. Sai perché?
    Protagonista: No.
    Tyler: Vieni qui. Lì sopra, sulle colline, facevano sacrifici umani, bruciavano i cadaveri, l'acqua filtrava attraverso legni e cenere e creava la liscivia. Ecco la liscivia, l'ingrediente essenziale. Una volta unita al grasso fuso dei cadaveri, una densa crema saponosa bianca finiva nel fiume. Mi dai la mano per favore? [si inumidisce le labbra e stampa un bacio sul dorso della mano destra del Protagonista]
    Protagonista: Che significa?
    Tyler: Significa: bruciatura chimica. [getta la liscivia sulla mano che ha baciato, bloccandola] Ti brucerà come non mai, ti resterà la cicatrice!
    Protagonista [dolorante]: Che stai facendo?!
    Protagonista [voce fuori campo]: Meditazione guidata. Funziona col cancro, magari anche con questo.
    Tyler: Resta col dolore, non lo scacciare! Guarda la tua mano! Il primo sapone fu fatto con le ceneri di eroi, come le prime scimmie mandate nello spazio. Senza dolore, senza sacrificio, non avremmo niente!
    Protagonista [voce fuori campo]: Tentai di pensare alle parole "ustionare", "carne".
    Tyler: Smettila! Questo è il tuo dolore! Questa è la tua mano che brucia! Eccola!
    Protagonista [voce fuori campo]: Vado nella mia caverna a trovare il mio animale guida!
    Tyler: No! Non fare come fanno quei cadaveri ambulanti, andiamo!
    Protagonista: Ho capito! Lascia, ti prego!
    Tyler: Quello che senti è illuminazione prematura! [schiaffeggia il Protagonista] È il momento più importante della tua vita e tu lo perdi perché sei altrove!
    Protagonista: Ti prego! Ti prego!
    Tyler: Sta' zitto, basta! I nostri padri per noi erano come Dio, se loro se la svignavano questo cosa ti fa pensare di Dio?
    Protagonista: N-Non lo so!
    Tyler [schiaffeggia il Protagonista]: Stammi a sentire, devi considerare la possibilità che a Dio tu non piaccia, che non ti abbia mai voluto, che con ogni probabilità lui ti odi, non è la cosa peggiore della tua vita?
    Protagonista: Lo è!
    Tyler: Non abbiamo bisogno di lui!
    Protagonista: È vero, sono d'accordo!
    Tyler: Al diavolo la dannazione e la redenzione! Siamo i figli indesiderati di Dio e così sia!
    Protagonista: Voglio dell'acqua!
    Tyler: O ti versi dell'acqua sulla mano e peggiori le cose o... Guardami! O usi l'aceto per neutralizzare il bruciore.
    Protagonista: Ti prego, lasciami! Ti prego!
    Tyler: Prima ti devi arrendere, bello. Devi avere coscienza, non paura. Coscienza che un giorno tu morirai.
    Protagonista: Tu non sai cosa si prova!
    Tyler [mostrando la cicatrice a forma di labbra sul dorso della mano]: È solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa.
    Protagonista: D'accordo...
    Tyler [versa l'aceto sulla mano del Protagonista]: Congratulazioni, ora hai fatto un passo verso il fondo.
  • Richard Chesler [dopo aver trovato una copia delle regole del Fight Club nella fotocopiatrice]: Fai finta di essere me: prendi una decisione da manager. Trovi questo. Cosa faresti tu?
    Protagonista: Be', devo dirglielo, io starei molto molto attento a parlarne con qualcuno, perché la persona che ha scritto questo è pericolosa. E questo pazzo con la camicia Oxford potrebbe anche scoppiare e poi correre di ufficio in ufficio con un'ArmaLite AR-10 carabina a gas potente semi-automatica militare, sparacchiando colpi su colpi su colleghi e superiori. Magari è qualcuno che conosce da anni, qualcuno molto molto vicino a lei.
    Protagonista [voce fuori campo]: Dalla bocca mi uscivano le parole di Tyler. Pensare che una volta ero un bravo ragazzo.
    Protagonista: O forse non dovrebbe portarmi ogni pezzo di spazzatura che le capita fra le mani.
  • Marla: Vorrei poterti restituire il favore.
    Protagonista: Non ci sono molti tumori al seno tra gli uomini della mia famiglia.
    Marla: Ti controllo la prostata.
  • Tyler [ridendo istericamente e facendo gocciolare il proprio sangue sulla faccia di Lou]: Non sai se sono infetto, Lou! Eh? Non sai se sono infetto! Lou, faccelo usare, Lou! Ti prego!
    Lou: Usatelo questo scantinato di merda!
    Tyler: Voglio la tua parola, Lou! Voglio la tua parola!
    Lou: Lo giuro sugli occhi di mia madre!
  • Tyler: Questa settimana ognuno di voi ha un compito da svolgere: dovete uscire e mettervi a litigare con un perfetto sconosciuto. Dovete battervi... e dovete perdere.
    [...]
    Protagonista [voce fuori campo]: La cosa non è così facile come sembra. [...] La maggior parte della gente, la gente normale, farebbe di tutto per evitare di battersi.
  • Tyler: Mani dietro la schiena!
    Protagonista: Dio...
    Tyler: Portafoglio. [leggendo i documenti che vi trova dentro] "Raymond K. Hessel. 1320 SE Benning, appartmento A." Un buco striminzito in nel seminterrato, vero?
    Raymond: Come lo sai?
    Tyler: I seminterrati di merda mettono le lettere invece dei numeri. Raymond, tu stai per morire.
    Raymond [piangendo]: No...
    Tyler [guardando una foto nel portafoglio]: Questi sono mamma e papà? Mamma e papà dovranno chiedere al dottor tal dei tali la tua cartella odontoiatrica. Sai perché? Perché non rimarrà niente della tua faccia.
    Protagonista: Avanti, avanti... Lui è...
    Tyler: C'è anche un tesserino universitario già scaduto. Cosa studiavi Raymond?
    Raymond: Roba...
    Tyler: Roba? Materia tosta, eh? [colpisce Raymond in testa con il calcio della rivoltella] Ti ho chiesto cosa studiavi.
    Raymond: Biologia per...
    Tyler: Perché?
    Raymond: Io... Io... Non lo so...
    Tyler: Cosa volevi diventare, Raymond K. Hessel? [preme il cane della rivoltella] La domanda — Raymond! — era: "cosa volevi diventare?"
    Protagonista: Rispondigli, Raymond! Accidenti!
    Raymond: Veterinario! Veterinario!
    Tyler: Animali!
    Raymond: Sì, animali! Roba!
    Tyler: E roba... Sì, ho capito. Ti servono altri anni di scuola.
    Raymond: Troppi anni di scuola.
    Tyler: Preferisci essere morto?
    Raymond: No! Ti prego!
    Tyler: Preferisci morire qui, piangendo come un coglione sul retro di un piccolo emporio?
    Raymond: No... No... Ti prego... No... No...
    Tyler: Mi tengo la tua patente. Ti sorveglierò. So dove vivi. Se non riprendi i tuoi studi di veterinaria entro sei settimane sei morto. Ora corri a casa. [Raymond corre via] Corri, Forrest Gump! Corri!
    Protagonista: Mi sento male.
    Tyler: Pensa come si sente lui.
    Protagonista: E dai, non è divertente! Non era divertente! A che cazzo è servito tutto questo?!
    Tyler: Domani sarà il giorno più bello della vita di Raymond K. Hessel. E vedrai che mangerà con più gusto di quanto io e te abbiamo mai mangiato.
    Protagonista [voce fuori campo]: Bisognava riconoscerglielo, aveva un piano e cominciava ad avere un senso alla maniera di Tyler. Niente paura, niente distrazioni, la capacità di lasciarsi scivolare di dosso ciò che non conta.
  • Protagonista [voce fuori campo]: Volevo infilare una pallottola tra gli occhi di tutti i panda che si rifiutano di fottere per salvare la loro specie. Volevo aprire le valvole di scarico delle petroliere e inondare tutte le spiagge francesi che avrei visto. Volevo respirare fumo.
    Tyler: Che volevi fare, sballato?
    Protagonista: Volevo distruggere qualcosa di bello.
  • Tyler: Perché credi abbia fatto esplodere casa tua?
    Protagonista: Cosa?!
    Tyler: Toccare il fondo non è un ritiro spirituale, non è uno stramaledetto seminario! Smettila di cercare di controllare tutto! Pensa solo a lasciarti andare! Lasciati andare!
  • Protagonista: Marla, so che mi sto comportando in modo molto strano, va bene? Io, io so che deve sembrare che ci siano due lati di me quando siamo insieme...
    Marla: Due lati? Sei dottor Jekyll e Mister Merda!
  • Poliziotto: Perché questi edifici? Perché le società di carte di credito?
    Protagonista: Se si cancella la traccia dei debiti allora torniamo tutti a zero. Si crea il caos totale.
  • [Riprendendo la scena iniziale]
    Protagonista: Ancora non riesco a pensare a niente.
    Tyler: Ah, umorismo da flashback! Ora la cosa si fa eccitante. Due minuti e mezzo. Pensa a tutto quello che abbiamo concluso. Da queste finestre vedremo il crollo della storia della finanza. Un passo più vicini all'equilibrio economico.
    Protagonista: Perché lei è qui? [riferito a Marla]
    Tyler: Una faccenda in sospeso.
    Protagonista: Non farlo, per favore ti scongiuro.
    Tyler: Non lo sto facendo io, noi lo stiamo facendo.
    Protagonista: No.
    Tyler: È questo che vogliamo.
    Protagonista: Io non voglio questo.
    Tyler: Giusto. Il fatto è che tu sei insignificante ora. Dobbiamo dimenticarci di te.
    Protagonista: Sei solo una voce nella mia testa!
    Tyler: Tu sei una voce nella mia!
    Protagonista: Sei soltanto un'allucinazione! Perché non posso liberarmi di te?
    Tyler: Hai bisogno di me!
    Protagonista: No, non è vero, non è più vero ormai.
    Tyler: Ehi! Tu hai creato me! Io non ho creato un alter ego perdente per potermi sentire meglio! Assumiti la responsabilità!
    Protagonista: Lo faccio. Sono responsabile di tutto questo! Lo riconosco in pieno! Però per favore, ti scongiuro, ferma subito questa cosa.
    Tyler: Ho mai deluso noi due? Quanta strada hai fatto grazie a me? Porterò noi due fino in fondo, come sempre. Anche se tu urlerai e scalcerai, alla fine mi ringrazierai.
    Protagonista: Tyler. Tyler, ti sono molto grato per tutto quello che hai fatto per me, ma questo è troppo! Io non voglio questo!
    Tyler: Che cosa vuoi? Tornare al tuo lavoro di merda? Alla tua vita da condominio a guardare la tv? Vaffanculo! Io non ci sto!
    Protagonista: Oh mio Dio, non sta accadendo veramente.
    Tyler: È già fatto, perciò sta' zitto. Sessanta secondi. Lo puoi vedere da te.
    Protagonista: No... Posso risolvere tutto. Lo posso fare, tutto questo non è reale. Tu non sei reale. Quella pistola... non è nemmeno nella tua mano. La pistola è nella mia mano. [la pistola scompare dalla mano di Tyler e compare in quella del protagonista]
    Tyler: Buon per te. Non cambia niente... [il protagonista si punta la pistola] Perché vuoi puntartela alla gola?
    Protagonista: Non alla mia gola, Tyler, alla nostra.
    Tyler: Interessante... Dove vuoi arrivare Mister IKEA? Ehi, siamo tu e io. Amici.
    Protagonista: Tyler... Voglio che mi ascolti attentamente.
    Tyler: Va bene.
    Protagonista: Ho gli occhi aperti. [si spara alla gola]
    Tyler: Cos'è questo odore? [crolla a terra e scompare]

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