Frasi del film Se mi lasci ti cancello


Le più belle e celebri frasi del film "Se mi lasci ti cancello", film drammatico-sentimentale del 2004 con Jim Carrey e Kate Winslet.

«Puoi cancellare qualcuno dalla tua mente, ma farlo uscire dal cuore è tutta un'altra faccenda.»
(Tagline del film)

Titolo Originale:
"Eternal Sunshine of the Spotless Mind" (2004)
Genere: Film drammatico, sentimentale, fantastico
Regia di: Michel Gondry
Protagonisti: Jim Carrey, Kate Winslet.

Trama breve: 
Joel è sconvolto dal fatto che la sua fidanzata Clementine ha deciso di cancellarsi il ricordo della loro relazione. Per disperazione, decide di contattare l'inventore del processo, il Dr. Howard Mierzwaik, e di essere sottoposto allo stesso trattamento fatto da Clementine. Ma, mentre i ricordi di Joel progressivamente scompaiono, capisce di amare troppo Clementine e di non volerne cancellare il ricordo. Dal profondo della sua mente, Joel tenta di sfuggire al procedimento, così il dottor Mierzwiak e i suoi collaboratori lo inseguono attraverso un labirinto di ricordi... è chiaro che Joel non riesce proprio a togliersela dalla testa.
(Scheda completa)


Frasi celebri

Pensieri sparsi, per il giorno di San Valentino 2004. Oggi è una festa inventata dai fabbricanti di cartoline d'auguri per fare sentire di merda le persone. Non sono andato al lavoro oggi, ho preso il treno per Montauk, non so perché, non sono un tipo impulsivo. Forse mi sono svegliato solo un po' depresso. Devo far riparare la macchina.
[chiama al lavoro da una cabina] Ciao Cindy, sono Joel, Joel, non mi sento molto bene stamattina, no, intossicazione alimentare credo.
Che schifo di freddo su questa spiaggia. Montauk a Febbraio, geniale Joel, geniale! Pagine strappate. Non mi ricordo d'averlo fatto. Sembra la prima cosa che ci scrivo sopra da due anni. La sabbia è sopravvalutata, sono solo sassi minuscoli. Se riuscissi a incontrare qualcun'altra. Le probabilità che questo succeda sono sempre di meno visto che non sono capace di stabilire un contatto visivo con una donna che non conosco. Forse dovrei tornare con Naomi. Lei era carina. Era bello che fosse carina. Lei mi amava. (Joel)

Perché mi innamoro di qualsiasi donna che mostri il minimo accenno di interesse per me? (Joel)

È il finale perfetto per questa storia di merda. (Joel)

Beati gli smemorati, perché avranno la meglio anche sui loro errori. (Mary)

Parlare in continuazione non significa comunicare. (Joel)

Gli adulti sono tutti un concentrato di tristezza e fobie. E Howard fa sparire tutto. (Mary)

Per favore, mi lasci questo ricordo, soltanto questo. (Joel)

In questo momento potrei morire Clem, io mi sento così felice. Non avevo mai provato cosa fosse la felicità. Sono esattamente dove voglio essere. (Joel)

Com'è felice il destino dell'incolpevole vestale! Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata. Infinita letizia della mente candida! Accettata ogni preghiera e rinunciato a ogni desiderio. (Mary)

All'inizio non riuscivo ad aprire bocca se c'eri tu, però volevo sembrarti intelligente. (Mary)

La mia vita è dentro un tubetto di tintura! (Clementine)

Che spreco passare tanto tempo con una persona, solo per scoprire che è un'estranea. (Joel)



Dialoghi

  • Clementine: Ma sei scemo?
    Joel: C'è chi ne è convinto.
  • Joel: È un bel nome, veramente carino... significa "misericordioso", giusto? Sai, da "clemenza".
    Clementine: Non è un nome adatto a me, perché sono la classica stronzetta vendicativa.
  • Clementine: Comunque tu non sei un maniaco, vero?
    Joel: No, non sono un maniaco. Sei tu che hai iniziato a parlare con me.
    Clementine: Questo è il trucco più vecchio del manuale dei maniaci.
    Joel: Davvero? C'è un manuale dei maniaci? [Clementine annuisce] Fantastico. Lo devo leggere per forza.
  • Clementine: Due sfaceli azzurri. [porge il bicchiere a Joel]
    Joel: Grazie.
    Clementine: Giù tutto d'un fiato ragazzo, aiuterà a rendere la parte della seduzione meno ripugnante. [ride] Guarda che scherzavo! Maddai.
  • Clementine: [seduti sul divano] Sei di poche parole vero?
    Joel: Scusa è solo che la mia vita non è così, interessante, vado al lavoro e poi, torno a casa, non so che dire. Dovresti leggere il mio diario, è una raccolta di fogli, bianchi.
    Clementine: Davvero? Questo ti fa sentire triste o ansioso? Insomma, io sono ansiosa perché ho paura di non vivere in pieno la mia vita capisci? Sfruttando qualsiasi possibilità cercando di non perdere mai neanche un secondo del tempo che ho a disposizione.
    Joel: Anch'io penso questo.
    Clementine: Sì. [ridono] Sei veramente carino. Dio devo smetterla di dirlo. Io finirò per sposarti, lo so.
    Joel: Ahah, va bene.
    Clementine: Joel, tu ed io dobbiamo andare al Charles insieme una volta, è tutto ghiacciato in questo periodo.
    Joel: Fa un po' paura.
    Clementine: Si infatti. Io preparerò un pic nic, un pic nic notturno. I pic notturni sono diversi e... così noi.
    Joel: È una bella idea, però io... io dovrei andare adesso.
    Clementine: Tu dovresti restare.
    Joel: No veramente no, io mi devo alzare molto presto e...
    Clementine: Vorrei che tu mi telefonassi, ti va? Lo faresti? Mi piacerebbe. [scrive il numero sul dorso della sua mano]
    Joel: Sì.
    Clementine: Ok, [affacciata alla finestra] Fammi gli auguri di San Valentino quando mi telefoni! Sarebbe molto carino!
  • Clementine: Joel...
    Joel: Sì, mandarina...
    Clementine: Io sono brutta?
    Joel: Uhm?
    Clementine: Quando ero piccola pensavo di sì. Non è possibile: l'ho detto e già piango. I grandi non capiscono quanto ci si può sentire soli da bambini, come se tu non contassi. Io avevo 8 anni e avevo dei giocattoli, delle bambole. La mia preferita era una bambola brutta che io chiamavo Clementine e la sgridavo in continuazione: "non devi essere brutta, sii bella!" Che assurdità. Come se, potendo trasformare lei, potessi per magia cambiare me stessa.
    Joel: Sei bella.
    Clementine: Joel, non mi lasciare mai.
    Joel: Sei bella sei bella sei bella.
  • Clementine: Siamo qui, Joel... E tra poco sarà finito.
    Joel: Lo so...
    Clementine: Che cosa facciamo?
    Joel: Divertiamoci...
  • Clementine: Allora vattene!
    Joel: Me ne andai, pensai che forse eri matta, ma eri eccitante.
    Clementine: Avrei voluto che fossi rimasto.
    Joel: E io vorrei averlo fatto. Ora vorrei essere rimasto. Vorrei aver fatto molte cose. Vorrei... vorrei essere rimasto. Davvero.
    Clementine: Tornai subito di sotto, ma non c'eri!
    Joel: Ero uscito, me n'ero andato via.
    Clementine: Perché?
    Joel: Non lo so! Ero come un bambino spaventato e... era una cosa più grande di me. Non lo so...
    Clementine: Avevi paura?!
    Joel: Sì... pensavo che l'avessi capito. Tornai di corsa al falò, cercando di sfuggire alla mia umiliazione, credo.
    Clementine: Fu per qualcosa che avevo detto?
    Joel: Si. Che avevi detto "Allora vattene!" con un tale disprezzo che...
    Clementine: Ah, scusa.
    Joel: Non fa niente.
    Clementine: Joel! E se tu rimanessi stavolta?
    Joel: Se ne sono andati via tutti, non c'è più nessun ricordo.
    Clementine: Almeno torna indietro e inventati un addio, facciamo finta che ci sia stato. Addio Joel.
    Joel: Ti amo.
    Clementine: Ci vediamo a Montauk.
  • Mary: E come stavo?
    Stan: Sembravi felice. Sembravi felice e con un segreto.
  • Joel: Aspetta!
    Clementine: Che c'è?
    Joel: Non lo so!
    Clementine: Che cosa vuoi Joel?!
    Joel: Aspetta! Aspetta! Non lo so. Voglio soltanto che... aspetti... un po'.
    Clementine: ...Va bene.
    Joel: Davvero?
    Clementine: Io non sono un'idea, Joel, ma una ragazza incasinata che cerca la sua pace mentale, non sono perfetta.
    Joel: Non riesco a vedere niente che non mi piaccia in te, ora non ci riesco.
    Clementine: Ma lo vedrai, ma lo vedrai! Certo col tempo lo vedrai, e io invece mi annoierò con te, mi sentirò in trappola perché è cosi che mi succede!
    Joel: Okay.
    Clementine: Okay? ...Okay?
    Joel: Okay.

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