Frasi del film L'insegnante va in collegio


Le più belle e celebri frasi del film "L'insegnante va in collegio", film commedia del 1978 con Edwige Fenech e Renzo Montagnani.

«Il passero solitario è diventato uno stormo.»
(Frase celebre del film)

Titolo Originale:
"L'insegnante va in collegio" (1978)
Genere: Film commedia, erotico
Regia di: Mariano Laurenti
Protagonisti: Edwige Fenech, Lino Banfi, Renzo Montagnani, Alvaro Vitali, Gianfranco D'Angelo

Trama breve:
Edwige Fenech recita in questa commedia erotica italiana nei panni della nuova insegnante di inglese in una scuola cattolica maschile. Tutti i ragazzi desiderano avere la possibilità di "imparare" di più con la loro nuova insegnante, ma solamente uno studente ne avrà l'opportunità.
(Scheda completa)


Frasi celebri

Perché siete un uomo intelligente e siete un uomo fetente. Chi va ad immaginare che un fetentone come voi a bordo di una macchina fetentona come questa sia nientemeno che il commendatore Riccardo Bolzoni miliardario a palate. (Peppino)

Qua dentro c'è il cervello! (Peppino)

Ma perché io devo sopportare uno che mi passeggia sui testicoli dalla mattina alla sera? (Riccardo Bolzoni)

Se vi siete messi in testa che questa casa la pulisca io ci vogliono due cose: una settimana di tempo e un'altra che la puisca al posto mio. (Amelia)

Adesso le faccio vedere questo ultimo esercizio che sviluppa moltissimo i pettorali, attenzione! Ma lei non ne ha bisogno, a pettorali sta bene. (professor Strumolo)

Buono, come il pene. (Peppino)

Fusecchia. Il tuo tema ho voluto leggerlo per ultimo. È la schifezza delle schifezze. Ci sono ignoranze monumentali. Achille lo chiamavano il pelide perché era figlio di Peleo, non perché era pieno di peli come c'è scritto qua. (professor Morlupo)

Il passero solitario è diventato uno stormo. (professor Morlupo)

Se disperato significa pensare sempre alla stessa donna, desiderarla, non poter fare a meno di lei, allora sì, sono disperato. (Carlo Bolzoni)

I ricchi sono così. Prima si ingrassano fabbricando salami e poi hanno paura. (Carlo Bolzoni)



Dialoghi

  • Armandino: Vi ho raccontato mai lo scherzo della doccia?
    Lucio e Carlo: No, com'è?
    Armandino Ammazza che forza! Però bisogna essere in due per farlo. Quando arriva una cliente bona, giustamente questa che fa? Chiede una stanza con doccia. Uno dei due va su ai cassoni dell'acqua a evdere il contatore, così quando ella apre la doccia lui se ne accorge subito, no? Mhhh la lascia per bene insaponare, poi all'improvviso TAC e gli chiude l'acqua. Mhhh quella tutta insaponata che fa?
    Lucio: Che fa?
    Armandino: Ma che te frega a te?
  • preside don Marcello: Sii prudente. Sant'Agostino evvero diceva...
    Monica: Sant'Agostino non era una donna, non aveva la mia età e per di più era un santo.
  • Peppino: I sentimenti vanno rispettati. Sono una cosa sacra. Come diceva sempre la mia povera mamma...
    Riccardo Bolzoni: Povera mamma? Ma perché, è morta?
    Peppino: No. Povera mamma perché non c'ha una lira.

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