Frasi del film La vita è bella


Le più belle e celebri frasi del film "La vita è bella", film storico-drammatico del 1997 con Roberto Benigni.

«Una fiaba indimenticabile che rivela come l'amore, la famiglia e la fantasia conquistano tutti.»
(Tagline del film)

Titolo Originale:
"La vita è bella" (1997)
Genere: Film drammatico, storico
Regia di: Roberto Benigni
Protagonisti: Roberto Benigni, Nicoletta Braschi

Trama breve:
Nel 1939, l'ebraico-italiano Guido Orefice si trasferisce dallo zio ad Arezzo, qui si imbatte casualmente in Dora, un'insegnante di scuola elementare che lui chiama la principessa perché proviene da una ricca famiglia italiana. La corteggia e la conquista, si sposano, hanno un figlio e sei anni più tardi ha inizio la drammatica storia dei campi di concentramento. Guido, lo zio Eliseo e Giosué sono obbligati a prenderne parte, mentre Dora (che non è ebrea) insiste per farne parte volontariamente. Per proteggere Giosué dalla crudeltà a cui stanno andando incontro, Guido gli spiega che stanno partecipando a un gioco con tanti giocatori di tutte le età dove vi sono regole rigide e a cui nessuno vuole perdere perché il primo che arriverà a 1000 punti avrà come premio un carro armato.
(Scheda completa)


Frasi celebri

Champagne: quarantacinque gradi sul braccio sinistro, culo della bottiglia sull'ultima costola... Si toglie la gabbia con maestria. Importantissimo: l'espulsione del tappo non deve essere rumorosa, ma una candida nota bassa... Ancora importantissimo: non ci deve essere fuoriuscita... Lo champagne non deve sgorgare fuori dalla bottiglia, né dai bicchieri: roba da villani! (Guido)

Cameriere?
Si, arrivo! E torno.
Cameriere?
Si, vengo! E torno.
Cameriere?
Si, ecco! E basta! Che chiamano tutti a me? Ci saranno altri camerieri! (Guido)

Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla, come in una favola c'è dolore, e come una favola, è piena di meraviglia e di felicità. (Giosuè adulto)

Canto quello che vedo, su niente soprassiedo! "Ecco" dissi al Caos "eccomi son tuo schiavo". Egli rispose "Bravo!". "Di che?" diss'io "Chi fu?" Libero alfine sono, che serve una carezza, quando di bell'ebrezza di me s'impossessò?! Eccomi, son pronto, son già partiti i treni, si sono rotti i freni e non resisto più. Vai dolce Bacco, portami! (poesia iniziale di Ferruccio)

Buongiorno Principessa! (Guido) [a Dora]

Niente è più necessario del superfluo. (Zio Eliseo)

Guarda i girasoli: s'inchinano al sole, ma se vedi uno che è inchinato un po' troppo significa che è morto. Tu stai servendo, però non sei un servo. Servire è l'arte suprema. Dio è il primo servitore; Lui serve gli uomini, ma non è servo degli uomini. (Zio Eliseo)

Anche voi da grandi avrete due belle gambe così. Ma non una, due. Due belle gambe. Se vi si rompe questa, c'è quest'altra, se vi si rompe questa c'è quest'altra, se vi rompono tutte due... e vabbé quello è proprio un colpo sfortunato. (Guido)

Quante volte te lo devo dire che a me piacciono le cose semplici , come un bel gelato al cioccolato ! (Dora)

Buongiorno, principessa! Stanotte t'ho sognata tutta la notte, andavamo al cinema, e avevi quel tailleur rosa che ti piace tanto, non penso che a te principessa, penso sempre a te! (Guido)

Non amo che le rose che non colsi. (Guicciardini)

No, non l'hanno fatto "per...", l'hanno fatto "per!". (Zio Eliseo) [Dopo la pittura del cavallo]

Questa è la mia storia, questo è il sacrificio che mio padre ha fatto, questo è stato il suo regalo per me. (Giosuè adulto)



Indovinelli

Più è grande e meno si vede. (L'oscurità)

Biancaneve in mezzo ai nani, risolvi questo enigma cervellone nel tempo che ti dà la soluzione. (Fra sette minuti)

Se fai il mio nome non ci sono più, chi sono? (Il silenzio)

Grasso grasso, brutto brutto | tutto giallo in verità: | se mi chiedi dove sono | ti rispondo "Qua qua qua". | Quando cammino faccio "poppò" | chi son io dimmelo un po'. [Quest'indovinello, che viene fatto dal dottor Lessing a Guido nel campo di concentramento non ha soluzioni, a parte quelle date dallo stesso medico: "anatroccolo" e "ornitorinca"]



Dialoghi

  • Guido: Eeeh dimenticavo di dirle che...
    Dora: Dica.
    Guido: Che ho una voglia di fare l'amore con lei che non si può immaginare ma questo non lo dirò mai a nessuno... soprattutto a lei – mi dovrebbero torturare per farmelo dire...
    Dora: Dire cosa?
    Guido: Che ho voglia di fare l'amore con lei... ma non una volta sola, tante volte, ma a lei non lo dirò mai solo se diventassi scemo direi, direi che farei all'amore anche ora qui davanti casa per tutta la vita...
  • Dora: Scusi, da quanto tempo guida?
    Guido: Io? Da... da quasi dieci minuti.
    Dora: Ah, pensavo meno.
  • Giosuè: Perché i cani e gli ebrei non possono entrare babbo?
    Guido: Eh, loro gli ebrei e i cani non ce li vogliono. Eh, ognuno fa quello che gli pare Giosuè, eh. Là c'è un negozio, là c'è un ferramenta no, loro per esempio non fanno entrare gli spagnoli e i cavalli eh, eh... e coso là, c'è un farmacista no: ieri ero con un mio amico, un cinese che c'ha un canguro, dico "Si può entrare?", dice "No, qui i cinesi e i canguri non ce li vogliamo". Eh, gli sono antipatici oh, che ti devo dire oh?!
    Giosuè: Ma noi in libreria facciamo entrare tutti.
    Guido: No, da domani ce lo scriviamo anche noi, guarda! Chi ti è antipatico a te?
    Giosuè: I ragni. E a te?
    Guido: A me... i visigoti! E da domani ce lo scriviamo: "Vietato l'ingresso ai ragni e ai visigoti". Oh! E mi hanno rotto le scatole 'sti visigoti, basta eh!
  • Soldato [in tedesco]: Attenzione! Attenzione! Silenzio! C'è un italiano che sa il tedesco qui?
    Guido [a Bartolomeo]: Che ha detto?
    Bartolomeo: Cercano uno che parla tedesco, spiega tutte le regole del campo. [Guido alza la mano] Che sai il tedesco?
    Guido: No.
    Soldato [in tedesco]: Ascoltatemi tutti; lo dico soltanto una volta.
    Guido: Comincia il gioco, chi c'è c'è, chi non c'è non c'è.
    Soldato [in tedesco]: Siete stati portati in questo campo per un motivo...
    Guido: Si vince a 1000 punti. Il primo classificato vince un carro armato vero.
    Soldato [in tedesco]: ...per lavorare!
    Guido: Beato lui.
    Soldato [in tedesco]: Ogni sabotaggio è punito con la morte. Le esecuzioni avvengono sul quadrangolare con degli spari alle spalle. [si indica la schiena]
    Guido: Ogni giorno vi daremo la classifica generale da quell'altoparlante là. All'ultimo classificato verrà attaccato un cartello con su scritto "asino", qui sulla schiena.
    Soldato [in tedesco]: Avete l'onore di lavorare per la nostra grande madrepatria e di partecipare alla costruzione del grande Impero Tedesco.
    Guido: Noi facciamo la parte di quelli cattivi cattivi che urlano, chi ha paura perde punti.
    Soldato [in tedesco]: Non dovete scordare mai tre regole generali: 1) Non provate a scappare; 2) Seguite ogni comando senza fare domande; 3) Ognuno che protesta vien impiccato. È chiaro?
    Guido: In tre casi si perdono tutti i punti, li perdono: 1) Quelli che si mettono a piangere; 2) Quelli che vogliono vedere la mamma; 3) Quelli che hanno fame e vogliono la merendina, scordatevela!
    Soldato [in tedesco]: Dovreste essere contenti di lavorare qui. Non succederà niente a quelli che rispettano le regole.
    Guido: È molto facile perdere punti per la fame. Io stesso ieri ho perso 40 punti perché volevo a tutti i costi un panino con la marmellata.
    Soldato [in tedesco]: La compiacenza è tutto!
    Guido: D'albicocche.
    Soldato [in tedesco]: [un altro soldato gli dice qualcosa all'orecchio] Altra cosa:
    Guido: Lui di fragole.
    Soldato [in tedesco]: Quando sentite questo fischio dovete venire rapidamente sul quadrangolare...
    Guido: Ah, non chiedete i lecca-lecca perché non ve li danno: ce li mangiamo tutti noi.
    Soldato [in tedesco]: ...ogni mattina...
    Guido: Io ieri ne ho mangiati 20.
    Soldato [in tedesco]: ...farete una fila, due persone di fianco...
    Guido: ...Un mal di pancia...
    Soldato [in tedesco]: ...ogni mattina...
    Guido: ...però erano boni...
    Soldato [in tedesco]: ...per l'appello.
    Guido: ...lascia fare...
    Soldato [in tedesco]: Altra cosa: lì dietro lavorerete. Capirete facilmente le dimensioni del campo.
    Guido: Scusate se vado di fretta, ma oggi sto giocando a nascondino, ora vado, sennò mi fanno tana.
  • Giosuè: Abbiamo vinto!
    Dora: [commossa abbracciandolo e baciandolo] Sì, abbiamo vinto... Giosuè...
    Giosuè: Mille punti da schiantare dal ridere. Primi, si ritorna a casa col carro armato: abbiamo vinto!

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