Frasi del film Rain Man - L'uomo della pioggia


Le più belle e celebri frasi del film "Rain Man - L'uomo della pioggia", film drammatico del 1988 con Dustin Hoffman e Tom Cruise.

«Charlie e Raymond sono due fratelli. Sono due estranei. Non si sono mai incontrati.»
(Tagline del film)

Titolo Originale:
"Rain Man" (1988)
Genere: Film drammatico
Regia di: Barry Levinson
Protagonisti: Dustin Hoffman, Tom Cruise, Valeria Golino

Trama breve: 
Charlie è un giovane che fa il commerciante di auto di lusso, ma nonostante il buon lavoro ha dei debiti da saldare. Convinto di poterli pagare con l'eredità del padre defunto, fa un'amara scoperta: ha lasciato il suo grande patrimonio ad un altro figlio. Questo figlio di cui non ha mai sentito parlare, si trova in una clinica, dato che è affetto dall'autismo. Convinto di potersi riprendere i soldi, o almeno la parte che secondo lui gli spetta, Charlie decide di portare via Raymond dalla clinica di Cincinnati in cui è ricoverato.
(Scheda completa)


Frasi celebri

Sono un ottimo guidatore. (Raymond Babbit)

97 X. Bang! Il futuro del Rock 'n Roll. (Raymond Babbit)

Non ne posso più. (Charlie Babbit, stufo di Raymond)

Oh oh, 15 minuti a Wapner. (Raymond Babbit)

Allora eri tu l'Uomo della Pioggia. (Charlie Babbit a Raymond)



Dialoghi

  • Susanna: Sei un egoista! Stai sfruttando Raymond, stai sfruttando me, chiunque ti serva!
    Charlie: Sto sfruttando Raymond?! Raymond, ti sto sfruttando?! Ti sfrutto, Raymond?!
    Raymond: Sì.
    Charlie: Piantala! Sta rispondendo a una domanda che gli ho fatto mezz'ora prima!
  • [Dopo che sono caduti gli stuzzica-denti per terra]
    Raymond: 82, 82, 82.
    Charlie: 82 cosa?
    Raymond: stuzzicadenti.
    Charlie: Ci sono più di 82 stuzzicadenti, Ray!
    Raymond: Ci sono 246 stuzzicadenti per terra.
    Charlie [alla cameriera]: Ah, lui si ricorda le cose a memoria. Scusi, ma quanti stuzzica-denti c'erano nella scatola?
    Cameriera: 250.
    Charlie: Ci sei andato vicino, Ray. Andiamo.
    Cameriera: Qui ne sono rimasti 4.
  • Raymond: Queste non sono le mie mutande, assolutamente non ho addosso le mie mutande.
    Charlie: Di che stai parlando? Te ne ho dato un paio un'ora fa.
    Raymond: Queste non sono le mie mutande.
    Charlie: Ti avevo detto di andare in bagno a metterle. Dove sono?
    Raymond: Questi non sono i miei boxer. Sui miei boxer c'è scritto il mio nome. Queste sono Ennes 32. Ennes 32...
    Charlie: Va bene, d'accordo, appena troviamo un negozio compriamo un paio di boxer.
    Raymond: Certo, io compro i miei boxer da K-Mart a Cincinnati.
    Charlie: Noi non torniamo a Cincinnati, Ray, cerca di smetterla.
    Raymond: 400 Hoc Street.
    Charlie: Non torniamo a Cincinnati, non c'è bisogno di andare a Cincinnati a comprare i boxer.
    Raymond: Si trovano a Hoc Burnett a Cincinnati.
    Charlie: Che ti ho detto, Ray? Tu mi senti, lo so che mi senti.
    Raymond: I miei boxer col mio nome.
    Charlie: Non mi freghi più con le tue cazzate.
    Raymond: Queste mutande sono troppo strette.
    Charlie: Ray, non hai sentito che cosa ho detto, cazzo?!? Falla finita!
    Raymond: Sì... Cincinnati è molto distante da qui. Ci stiamo allontanando sempre più da K-Mart.
    Charlie: Non c'è bisogno che tu vada a Cincinnati a comprare le mutande da K-Mart.
    Raymond: C'è bisogno che vada da K-Mart, 400 Hoc Street.
    Charlie: Raymond, non andremo a Cincinnati punto e basta.
    Raymond: Ma io...
    Charlie: Raymond, ho detto basta, non hai sentito?!
    Raymond: Se resto senza, poi come...
    Charlie [frena di scatto e scende dalla macchina]: Al diavolo! Al diavolo! Sto diventando pazzo. Sto diventando pazzo! Ma che differenza fa?! che differenza fa dove vai a comprare le tue benedette mutande?!? Si può sapere che differenza fa?! Le mutande sono sempre mutande! Sono mutande in qualunque posto le compri! A Cincinnati o chissà dove!
    Raymond: I miei boxer da K-Mart.
    Charlie: Lo sai che penso?! Sai cosa penso, Ray?! Penso che il tuo autismo sia tutta una cazzata! Non venirmi a raccontare che ti manca davvero una rotella!
    Raymond: I miei boxer...
  • Dottore: Raymond? Sai cos'è l'autismo?
    Raymond: Sì.
    Dottore: E tu sei autistico?
    Raymond: ...Non credo. No. Assolutamente no.
  • Raymond: Chi gioca in prima base?
    Charlie: 
    Chi gioca in prima base. Non te lo sto chiedendo te lo sto dicendo.
  • Dr. Bruner: Raymond è incapace di decidere da solo
    Charlie: Lei sbaglia
    Dr. Bruner: Non può decidere da solo
    Charlie: Può decidere molto di più di quanto lei creda!
  • Charlie: Ascolta Raymond. Non so se avrò ancora l’occasione di parlarti. Vedi quello che succede… Il Dr Bruner tiene molto a te, e probabilmente ti riporterà all’istituto. Lo sai?
    Raymond:
    Charlie: Quando ti ho detto che dobbiamo stare sulla stessa strada intendevo che dobbiamo restare in contatto. Voglio essere tuo fratello.
    Raymond: Sono un ottimo pilota.
    Charlie (ridendo): Voglio essere tuo fratello.
    Raymond: C-H-A-R-L-I-E. C-H-A-R-L-I-E., il mio migliore amico!
  • Charlie: Da piccolo veniva l'uomo della pioggia, il buffo Rain Man, a cantare per me. [...] Uno di quegli amici immaginari che aiutano i bambini a crescere.
    Susanna: E che fine ha fatto?
    Charlie: Niente, ormai son cresciuto.
  • Charlie: Tutte le linee aeree hanno avuto un incidente prima o poi. Questo non significa che volare non sia sicuro.
    Raymond: QANTAS. QANTAS non ne ha mai avuti.
    Charlie: QANTAS?
    Raymond: Mai caduto.
    Charlie: Questo mi fa sentire bene perché Qantas non ha un volo per Los Angeles da Cincinnati. Devi prima andare a Melbourne! Melbourne, Australia per pigliare un aereo che vola a Los Angeles.
  • Charlie: Sa Raymond quanto denaro ha ereditato?
    Dr. Bruner: No, non capisce il concetto di denaro.
    Charlie: Non capisce il concetto di denaro? Ha appena ereditato 3 milioni di dollari e non capisce il concetto di denaro? Uauh, bell’impresa papà. Sto diventando un fottuto poeta qui!
  • Charlie: Non è pazzo, non è ritardato, ma è qui.
    Dr. Bruner: È autistico sapiente. La gente li chiamava idioti sapienti. Ci sono delle lacune, delle capacità che gli impediscono di essere "normale".
    Charlie: Allora è ritardato
    Dr. Bruner: Autistico sapiente. Esistono delle abitudini e dei riti che deve seguire.
    Charlie: Mi piacciono i riti.
    Dr. Bruner: Il modo in cui mangia, dorme, cammina, parla, usa il bagno… sono tutte cose che lo proteggono. Ogni cambiamento di queste abitudini lo terrorizza.
  • Charlie: I casinò hanno una regola: non amano perdere. Non devi mai far vedere che stai contando le carte. Questo è il peccato originale, Ray.
    Raymond: Contare le carte è cattivo.
    Charlie: Sì.
    Raymond: Vorrei portare la macchina sul viale d’ingresso.
    Charlie: Se non fai vedere di contare le carte, potrai guidare la macchina dove ti pare.
    Dopo Raymond incontra Iris, la prostituta che lo abborda al bar del casinò.
    Iris: Che state facendo Las Vegas?
    Raymond: Contiamo le carte.
    Iris: Contate le carte?
    Raymond: Contiamo le carte.
    Iris: Interessante.
    Raymond: Contiamo le carte.
    Iris: Ho capito che contate le carte, cos’altro fate?
    Raymond: Prendi dei farmaci?
  • Raymond: Ah ah scorreggia!
    Charlie: Cosa?! Hai scorreggiato? Hai scorreggiato qui dentro Raymond?

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