Le ali della libertà (1994): trama e spiegazione


Trama del film drammatico "Le ali della libertà" del 1994 con Tim Robbins e Morgan Freeman: frasi celebri, spiegazione, curiosità, colonna sonora e attori del cast.

Le ali della libertà (The Shawshank Redemption) è un film drammatico del 1994 diretto da Frank Darabont ed interpretato da Tim Robbins e Morgan Freeman. La trama del film è basata sul racconto "Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank" di Stephen King.





Trama

Andy Dufresne, vice-direttore di una banca di Portland, viene condannato nel 1947 a due ergastoli per aver assassinato sua moglie e l'amante. Nonostante si sia dichiarato innocente, ci sono molti indizi che portano a pensare che lui sia il colpevole, a cominciare dal movente e dalla pistola mai trovata (diceva di averla gettata nel fiume). Viene imprigionato nel carcere di Shawshank, dove tutti devono sottostare alle rigidi regole del corrotto direttore Norton che si serve della sua autorità e delle sue guardie per farsi rispettare utilizzando la violenza. Ma rispettare le regole non è sufficiente per sopravvivere, bisogna anche stare attenti alle "sorelle", un gruppo di prigionieri bulli. Andy, che non ha nulla da spartire con gli altri ospiti del carcere, fa amicizia con Red, in grado di procurare oggetti di contrabbando agli altri detenuti in cambio di pacchetti di sigarette. Durante un lavoro speciale per i detenuti modello si rende utile per una delle guardie, facendogli recuperare molti soldi che altrimenti sarebbero andati perduti per colpa della burocrazia. Questo gesto non passa inosservato e di lì a poco inizierà a fare la dichiarazione dei redditi di tutte le guardie e si occuperà anche dello smistamento dei soldi sporchi del direttore. Questo gli permetterà di ricevere alcuni privilegi, che dividerà sempre coi suoi amici di prigione (Red, soprattutto). Col tempo Andy imparerà a convivere meglio dentro la prigione, almeno fino al giorno in cui si scoprirà la verità sull'omicidio di cui è accusato.

Paese: USA
Durata: 142 min
Voto: 9,3
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Commento

Vidi per la prima volta il film "Le ali della libertà" alle superiori ma, per mancanza di tempo ci fecero vedere solo la prima parte, tanto è bastato per innamorarmene. Purtroppo non conoscendo il titolo del film passarono un paio d'anni prima che potessi vedere la restante parte e, quando ebbi la possibilità di rivederlo per intero scoprii che era ancora più bella della prima. Nonostante la lunga durata il film scorreva in modo fluido e più andava avanti e più mi incuriosiva l'atteggiamento di Dufresne dinnanzi la crudeltà del direttore... Questo per dire che non solo a quei tempi i film drammatici e carcerari non mi ispiravano più di tanto, per di più è riuscito a farmi apprezzare questo genere e non mi sembra cosa da poco, aggiungiamoci anche che non sapevo nemmeno che fosse uno dei migliori film di sempre. È uno di quei film che a distanza di anni si riguarda con piacere, magari con lo stesso "sorrisino alla Dufresne"...

Avvertenza [VM14]: Sono presenti riferimenti sessuali (incentrati sullo stupro) e violenza brutale con sangue nella prima parte del film; un uomo si suicida impiccandosi.



Spiegazione




Interpreti e personaggi

Tim Robbins (Andy Dufresne), Morgan Freeman (Ellis Boyd 'Red' Redding), Bob Gunton (direttore Samuel Norton), William Sadler (detenuto Heywood), James Whitmore (detenuto Brooks Hatlen), Clancy Brown (capitano Byron Hadley), Gil Bellows (detenuto Tommy Williams), Mark Rolston (detenuto Bogs Diamond), Bill Bolender (detenuto Elmo Blatch), Brian Libby (detenuto Floyd), Joseph Ragno (detenuto Ernie), David Proval (detenuto Snooze), Neil Giuntoli (detenuto Jigger), Larry Brandenburg (detenuto Skeet), Frank Medrano (detenuto grasso), Jeffrey DeMunn (1946 D.A.), Jude Ciccolella (guardia Mert), Paul McCrane (guardia Trout), Ned Bellamy (guardia Youngblood), Brian Delate (guardia Dekins), Don McManus (guardia Wiley), Brian Brophy (Membro della Commissione per la libertà condizionata del 1967), Gary Lee Davis (Rooster), Neil Summers (Pete), Mack Miles (Tyrell), Dion Anderson (guardia che scopre la fuga di Andy).



Curiosità

- Il film è al settantaduesimo posto nella lista dei cento film americani migliori di sempre secondo l’AFI.

- Stephen King vendette a Darabont i diritti della novella per un dollaro.

- Il personaggio di Morgan Freeman, Red, nel libro è un bianco irlandese con i capelli rossi, nel film è un afroamericano.

- Nel 1995 il film è stato candidato a 7 premi oscar: miglior film, miglior sceneggiatura non originale, miglior attore protagonista (Freeman), miglior fotografia, miglior montaggio, miglior sonoro, miglior colonna sonora.

- Il giornale che si fa riferimento alla fine del film si chiama Daily Bugle, chiara citazione della fittizia testata in cui lavora Peter Parker.

- Durante una conferenza stampa una donna si è avvicinata a King additandolo di scrivere solo romanzi horror e consigliandoli di scrivere “qualcosa di edificante come Le ali della libertà”. Quando King ha dichiarato che il film era tratto da un suo scritto, la donna si è rifiutata di credergli.

- Nella foto scattata a Red quando entrò nel carcere vediamo il figlio di Morgan Freeman, Alfonso, che notiamo anche nella scena in cui Andy entra per la prima volta nel cortile del penitenziario.

- Stephen King pare non abbia mai preso i 5000 dollari che ha ricevuto per aver ceduto i diritti cimìnematografici del racconto del 1982. Dopo l'uscita del film avrebbe incorniciato l'assegno, ironizzando sul fatto che un giorno quei soldi sarebbero potuti servire a Darabont. Ovviamente il regista non ne ha avuto bisogno, visto il successo del film.

- Freeman suggerì Tim Robbins per il ruolo di Andy Dufresne. "Mi hanno dato una lista di nomi. E io ho detto: 'quello!' "

- La storia di King è ambientata nel Maine, mentre Darabont la trasferisce nell'Ohio State Reformatory a Mansfield, dove molte delle reali guardie del riformatorio hanno recitato nel film. "Alcuni erano maledettamente bravi", ha detto Darabont.

- Una semplice scena come quella in cui Red lancia una palla da baseball è stata ripetuta in realtà per 9 ore da Freeman. "Povero Morgan", ha detto Darabont, "Il giorno dopo aveva il ghiaccio sul braccio."

- Per entrare meglio nella parte in cui viene mandato in isolamento, Tim Robbins si è fatto volontariamente rinchiudere per comprendere meglio cosa si prova a vivere isolati.

- Il film con Robert De Niro 'Quei bravi ragazzi' è stato una delle fonti d'ispirazione di Frank Darabont per il film.

- Prima delle riprese, Morgan Freeman ha registrato la sua lunga narrazione in uno studio in Ohio, il tutto in soli 40 minuti. Ma durante la post produzione, Darabont e il suo team si sono accorti che la registrazione era assai scadente. Freeman ha dovuto ri-registrare la voce fuori campo, e gli ci sono volute stavolta 3 settimane.

- La scena in cui Andy ascolta un disco di musica lirica è un ricordo del processo di scrittura di Darabont, che mentre stendeva la sceneggiatura ascoltava 'Le nozze di Figaro'.

- Nella sequenza in cui Andy striscia attraverso le tubazioni di scarico, l'acqua che lo bagna pare che fosse tossica. Un chimico locale ha testato la qualità dell'acqua e ha detto che per lui era letale...

- Prima di Freeman, per il ruolo vennero presi in considerazioni attori del calibro di Clint Eastwood, Harrison Ford, Paul Newman e Robert Redford.

- Anche il ruolo di Andy Dufresne fu molto conteso. Fra gli attori che parteciparono ai casting sono molti i nomi noti da segnalare: Tom Hanks, Kevin Costner, Tom Cruise, Nicolas Cage, Johnny Depp e, addirittura, Charlie Sheen. Lo spuntò, a sorpresa, Tim Robbins.

- In pochi ricorderanno che all’epoca dell’uscita in sala la pellicola venne praticamente ignorata dal grande pubblico. Tutto cambiò con le 7 nomination agli Oscar assegnate all’opera dall’Academy.

- Il penitenziario che fa da sfondo alla storia è situato a Mansfield, nell’Ohio. L’edificio sarebbe dovuto essere demolito al termine delle riprese, ma le autorità locali decisero invece di trasformarlo in un museo. Pagato il biglietto d’ingresso, i fan del film potranno visitare le celle, l’ufficio del direttore della prigione e il tunnel usato da Andy per fuggire.

- In ben due occasioni, il regista Frank Darabont ha fatto da “controfigura” a Tim Robbins: le mani che vedete nella scena in cui Andy carica la pistola, all’inizio, e quella in cui lo stesso incide il proprio nome sulle pareti della cella appartengono proprio al cineasta.

- L'idea di alzare il volume del giradischi è stata proprio di Tim Robbins.



Colonna sonora

  1. If I Didn't Care (The Ink Spots)
  2. Duettino - Sull'aria (Edith Mathis e Gundula Janowitz)
  3. Put The Blame On Mame
  4. Lovesick Blues (Hank Williams)
  5. Willie and The Hand Jive
  6. A Mighty Fortress Is Our God (Bob Gunton)



Frasi celebri

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